GT Open 2018

Ho imparato a non scattare.
Ho imparato a scartare anche da quelle poche foto che ho scattato, per avere il meglio.
E ho imparato a scattare con entrambi gli occhi aperti: nel sinistro vedo ciò che c’è attorno a me, con il destro inquadro la foto finale.
Ho imparato a non fare più raffiche, ma a seguire il mio soggetto come un cecchino, immaginare dove andrà a finire, e aspettarlo proprio in quella posizione.
1… 2… al massimo 3 foto della stessa scena. Tutto il resto è fuffa. Sarà da buttare.

Ho imparato che ai box bisogna sempre avere rispetto per chi ti circonda.
Ho visto che la gente si butta a capofitto per fare la prima foto di una macchina che arriva ai box dopo un incidente; e ho imparato che invece bisogna rimanere in disparte e fotografarla quando non c’è più nessuno.
Ho imparato a fotografare i dettagli che nessuno vuole guardare perché accecato dalle lucide auto sportive.
Ho imparato che sotto il sole puoi avere davvero tanta sete, ma nessuno ti offrirà l’acqua e dovrai comprare la bottiglietta al bar.

Ho capito che amo questo mondo. E’ una delle poche cose che mi eccitano davvero tanto, dopo fare l’amore e volare.

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